Descrizione
Il quadro raffigura un paesaggio invernale che lascia
trasparire una crudezza e freddezza tipiche dei paesi nordici. In primo piano
osserviamo dei cacciatori, seguiti dai loro cani, che stanno oltrepassando con
fatica un passo innevato e disseminato di alberi spogli. Sopra gli alberi e
sparsi per la tavola volano degli uccelli neri. Vicino a loro notiamo una casa
davanti alla quale degli uomini stanno accendendo un fuoco. Il passo che stanno
superando i cacciatori è in realtà una delle colline che vediamo dipinte sulla tela.
Sopra ogni collina è presente almeno una casa. Possiamo osservare
un’interessante particolare che conferma la nostra precedente ipotesi: i tetti
di tutte queste case hanno una forma triangolare. Sotto a queste colline possiamo
osservare con chiarezza due laghi ghiacciati sopra i quali degli uomini stanno pattinando.
Possiamo capire che queste chiazze di colore grigio sono dei laghi anche perché
notiamo un ponte che collega due case al resto del paese. Il quadro, però, non
descrive solo questi elementi tipici della presenza degli uomini, ma anche la
natura: subito dopo la fine del paesino è presente un territorio totalmente
bianco, interrotto solamente da rade macchie di alberi sempreverdi. In alto a
destra del quadro sono presenti dei picchi freddi e grigi che, con la loro
forma acuminata, suggeriscono un’atmosfera di pericolo e di paura. In
lontananza è inoltre presente un altro paese, di cui vediamo principalmente il
campanile.
Era una giornata fredda quando Mark si svegliò
nella sua casa. Perfino il suo letto era freddo: la finestra della cucina si
era aperta nella notte a causa del vento ed ora le lenzuola erano congelate.
Sua moglie era ancora addormentata: “Beh,
dopotutto sono ancora le tre” pensò Mark, quindi si alzò dal letto
lentamente – per non svegliarla – e chiuse la finestra. Suo figlio si era
svegliato già da un po’ e aveva preparato la loro semplice colazione: pane vecchio
imbevuto in poco latte freddo, che consumarono in silenzio, come di
consuetudine. “Hai preparato anche gli scarponi?” chiese Mark al figlio, “sono
pronti i cani?”. Il figlio gli rispose che i cani erano già fuori e aveva
preparato gli scarponi, mettendoli fuori dalla porta. Improvvisamente uno
sbadiglio arrivò dal secondo piano, segno che Ygritte si era svegliata. Quando
arrivò anche lei al tavolo e prese il suo posto sulla vecchia e instabile sedia
che era rimasta vuota, disse con calma: “Partite ora? Io aspetto Sonja e Julia,
poi comincio a preparare il fuoco…”. “Se tutto va bene partiamo ora, sì.”
rispose cupamente Mark. Prese per un braccio il figlio e si avviò verso
l’esterno, dove i cani aspettavano intrepidi. Fuori dalla casa faceva freddo
come mai l’aveva fatto prima. Crag, la città più vicina si vedeva poco a causa
della nebbia. La città era deserta: la maggior parte delle persone avevano
sfidato il freddo recandosi ai Due Laghi, per pattinare sul ghiaccio. Era il
momento di partire: sua moglie e le sue amiche avevano acceso il fuoco e suo
figlio aveva liberato i cani ed indossato gli scarponi. “Partiamo” disse, quasi
urlò, Mark, e un uccello si levò in volo…
Tobia T.
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